Luca Zaia governatore del Veneto dall’ormai lontano 2010 sin dai primi inizi della pandemia si è dimostrato un buon politico, cercando soluzioni ottimali per i suoi concittadini.
La campagna di vaccinazioni purtroppo anche nel suo territorio procede con molti ritardi, naturalmente non dovuti ad una cattiva organizzazione regionale, ma ad una cattiva gestione a livello nazionale, ormai da settimane le dosi da Roma arrivano con enormi ritardi e soprattutto in minor numero.
Zaia che da sempre ha rimarcato di voler un Veneto Covid-free ha ben pensato di provvedere in totale autonomia all‘acquisto delle fiale di vaccino.
L’idea nasce circa un mese fa, quando la Pfizer annunciò i primi ritardi sulle consegne, ciò convinse Zaia ad iniziare ad inviare e-mail alle case farmaceutiche per cercare di reperire le dosi.
Le risposte arrivarono in maniera molto veloce, in totale erano sei, vennero analizzate tutte in maniera dettagliata dai tecnici regionali per non incappare in fregature, al momento solo due offerte sono valide e vantaggiose, i costi sono simili a quelli che l’Europa ha stipulato con i colossi farmaceutici.
Queste due proposte ora sono al vaglio del team capeggiato di Domenico Arcuri che sta valutando la provenienza, la sicurezza e l’affidabilità dei lotti.
A quanto pare il via libera dovrebbe darlo proprio Arcuri, anche se l’Aifa vorrà sicuramente infilare il naso su questa mossa tecnica del governatore veneto.
Il Ministero della Salute inoltre non vorrebbe che le dosi acquistate autonomamente dal Veneto verrebbero poi scalate dalle dosi in consegna all’Italia, ciò potrebbe poi scatenare l’ira dei governatori regionali.
Altre regioni sarebbero interessate a questa pista, in particolare l’Umbria, il Piemonte e l’Emilia Romagna.
Zaia inoltre in un’intervista ha sottolineato gli enormi ritardi che l’Italia sta avendo rispetto ad altri Paesi come l’Israele e l’Inghilterra che viaggiano in maniera piuttosto spedita.