Premier League, niente esultanze dopo i gol

Primo passo in direzione anti contagio anche dalla Premier League.
Infatti, nel caso il campionato venga ripreso in queste settimane, dopo un eventuale gol ai calciatori sarà vietato esultare. Quindi niente abbracci e niente sputi involontari per urlare dopo un gol decisivo.
Prima però di pensare alla questione esultanze, alla Federcalcio inglese resta da sciogliere il nodo più complicato: quello dei club contrari alla ripartenza.
A questo proposito, secondo le indiscrezioni fatte trapelare dal Daily Mirror, 3 squadre, ovvero  Norwich, Bournemouth e Aston Villa, sarebbero stati minacciati di essere retrocessi automaticamente d’ufficio nel caso si fossero uniti al fronte dei contrari alla ripartenza.

A opporsi al “Project Restart” (così è stato chiamato il progetto per la ripartenza) oggi sono praticamente solo Brighton, West Ham e Watford, ovvero le squadre che al momento dello stop erano sopra la soglia salvezza e che quindi rischierebbero di più in caso di ripartenza.
Però, anche lo chief executive dell’Aston Villa Christian Purslow ha già fatto sapere di essere lui pure decisamente contrario ad un’eventuale ripresa, dichiarando:
Devo fare l’interesse del mio club, che è particolarmente forte quando gioca in casa. Se le  restanti gare si giocassero in un campo neutro, per noi sarebbe un grave danno“.

Ritornando ai protocolli di sicurezza, all’eventuale ripresa del campionato, saranno severamente proibite esultanze di gruppo dopo un qualunque gol (niente abbracci e urla mentre si è vicini), il classico scambio di maglie a fine partita e gli sputi durante il gioco, un regola forse necessaria anche prima della pandemia.
Secondo i tabloid britannici, queste misure restrittive entreranno in vigore sin da subito e dovranno durare come minimo un anno, al fine di evitare che il virus si propaghi ulteriormente e l’eventuale seconda ondata di contagi.
Ora, non resta che attendere l’atteso discorso di Boris Johnson sull’argomento per capire il da farsi.

 

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