Ha dell’incredibile quelle che sta succedendo al prezzo al barile del petrolio.
Ad oggi infatti, dopo l’ennesimo ribasso, un barile è arrivato a “costare” -37.63 dollari.
In poche parole, se acquisti un barile, ti vengono dati anche 37.63 dollari.
Questo segno meno davanti al prezzo, è dato dal fatto che le società produttrici di greggio, sono piene e quindi pagano le altre società pur di togliersi di torno il petrolio già prodotto.
Il calo del prezzo è stato quindi del 305%, un numero che non si era mai visto da quando sono iniziate le rivelazioni, ovvero il 1983.
Ovviamente il crollo della domanda, e conseguentemente del prezzo del petrolio, è ovviamente dovuto al lockdown, ordinato dalla maggior parte delle Nazioni per contrastare l’epidemia di Coronavirus.
In risposta al Lockdown, l’Opec+ aveva tagliato la produzione giornaliera di 9,7 milioni di barili.
Un taglio che ovviamente, vista la richiesta sempre più bassa, non è servito a nulla, portando per la prima volta nella storia il prezzo del petrolio al barile sotto lo zero.
Alcuni analisti hanno poi però spiegato che:
“Nessuna riduzione della produzione può essere abbastanza veloce e profonda guardando alla dinamica dei prezzi”
Inoltre spiegano che in ogni caso, i prezzi del Wti e del Brent, le aziende di riferimento, avevano già perso metà del valore a causa della recessione.
Sotto pressione è quindi il contratto per consegna nel mese di maggio che scade questo martedì: oltre alla mancanza della domanda il problema di fondo è la mancanza della capacità di stoccaggio, in particolar modo nell’hub cruciale di Cushing, in Oklahoma.
“Le scorte a Cushing continuano ad aumentare a velocità record e ci aspettiamo che venga raggiunto il limite in maggio“, ha affermato Hillary Stevenson, rappresentante della società di consulenza Genscape.