L’oppositore russo Alexei Navalny, unico che prova a resistere al potere di Putin, ha dato la sua prima intervista pochi minuti dopo essere stato dimesso dall’ospedale Charité di Berlino centro ai giornalisti Christian Esch e Benjamin Bidder del settimanale tedesco Der Spiegel.
Quelle trapelate al momento sono solo delle anticipazioni dell’intervista completa ma, una dichiarazione sembra essere certa al 100%: secondo Navalny dietro il suo avvelenamento c’è lo zampino di Vladimir Putin.
Ricordiamo che Navalny, unico oppositore di Putin, è stato avvelenato il 20 agosto in Russia e, dopo delle cure sospette nella sua madre Patria, è stato trasportato d’urgenza a Berlino per ricevere delle cure serie.
La sostanza utilizzata per l’avvelenamento è stata il novichok, un agente nervino sviluppato dalla Russia tra gli anni 80 e 90 e già usato altre volte in passato per togliere di mezzo gli oppositori del presidente russo Vladimir Putin.
Der Spiegel racconta secondo le prime indiscrezioni, che durante l’intervista Navalny sembrava come eccitato, scherzava e rideva molto.
A prima vista non sembrava un uomo che era stato in coma per giorni e stava per morire.
Oltre l’umore, la rivista racconta però che quando Navalny ha tentato di versarsi dell’acqua da una bottiglia, lo ha fatto con molta fatica, poiché gli tremavano le mani.
Le indagini nel frattempo sono avanzate ed è stato pochi giorni fa scoperto che l’avvelenamento è avvenuto tramite una semplice bottiglina d’acqua bevuta nella sua camera d’albergo in Siberia lo scorso 20 agosto.
Altra dichiarazione presente nell’intervista, durata quasi 3 ore, è una frase che ha fatto piacere sicuramente a tutti coloro che si oppongono a Putin: “Il mio lavoro ora è restare il ragazzo che non ha paura. E io non ho paura!“.
Ora tutti attendono il suo ritorno in Patria e soprattutto tutti attendo di vedere il modo in cui Putin lo riaccoglierà