Che negli Stati Uniti d’America il razzismo sia un qualcosa di maggiormente sviluppato rispetto a molti altri Stati del Mondo è una cosa oramai acclarata.
In questi giorni infatti un altro episodio ha sconvolto e fatto irritare la grandissima comunità afroamericana presente sul suolo del Paese a stelle e strisce.
Si parla di Minneapolis dove un afroamericano è stato ucciso, soffocato, durante un fermo da 4 poliziotti senza un’apparente motivazione valida.
La denuncia arriva tramite un video che ritrae l’uomo di colore steso a terra con un poliziotto che lo tiene immobilizzato con un ginocchio sul suo collo.
Strazianti le urla dell’uomo: “Lasciatemi, non riesco a respirare!”
L’uccisione dell”uomo ha avuto varie conseguenza, sia legali che sociali.
La prima è che i 4 agenti coinvolti nella vicenda sono stati prontamente licenziati. A confermarlo è stato lo stesso sindaco di Minneapolis, definendo il licenziamento come la scelta giusta da fare.
Sulla vicenda è intervenuto anche il capo delle forze dell’ordine della città, Medaria Arradondo , dichiarando che i 4 agenti possono essere definiti ‘ex dipendenti‘ del dipartimento di giustizia della città.
Dal punto di vista sociale invece, l’omicidio ha scatenato una grande manifestazione di protesta sul luogo dell’incidente che è poi sfociata in scontri violenti con la polizia, che ha dovuto ricorrere all’uso massiccio di lacrimogeni per fermare e calmare la rivolta.
Entrando più nei particolari, nel video che ha scatenato la rivolta, si vede l’uomo afroamericano, George Floyd, steso a pancia a terra e disarmato, con uno degli agenti che gli tiene il ginocchio pressato sul collo per ben 8 minuti.
L’uomo, dopo aver implorato pietà urlando il fatto che non riusciva a respirare, è morto soffocato.
Inutili gli interventi dei soccorsi, George ormai aveva perso la vita.
Tanti in queste ore i messaggi di solidarietà soprattutto da personaggi famosi, come anche il cestista LeBron James