Continua inesorabilmente a salire il numero di decessi fra medici ed operatori sanitari.
Con in nuovi casi accertati di oggi, il numero ufficiale arriva a 105.
105 persone morte per cercare di salvare la vita a migliaia di altre persone contagiate.
Erano nella maggior parte dei casi medici ancora in attività, ma tra loro ci sono anche pensionati e/o camici bianchi in pensione richiamati in servizio o tornati volontariamente per dare una mano ai loro colleghi sotto pressione ormai da mesi e mesi.
Tra gli infermieri invece, i decessi ufficiali sono ben 28. Mentre tra gli operatori del 118 si sono registrate altre 5 morti totali.
Per quanto riguarda i contagiati invece, il numero totale tra gli operatori sanitari è di 12.681
Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli, ha rilasciato in giornata alcune dichiarazioni a riguardo di questi numeri.
In particolare ha spiegato che: “lacune e le omissioni organizzative sono difficilmente comprensibili e ancor più difficilmente giustificabili, alla luce di questi numeri drammatici”
Ha poi continuato dicendo: “I medici morti erano mandati a combattere a mani nude contro il virus, senza gli adeguati dispositivi di protezione dpi”
Intollerabile, secondo tutta Italia, che proprio chi si trova a combattere in prima linea non sia tutelato al massimo delle possibilità.
Dopo la polemica, Anelli invia anche un sentito appello ai veri governatori delle Regioni: “Avviamo insieme un’analisi dei bisogni per risolvere i problemi di sicurezza ancora presenti“.
Inoltre, bisogna dire, che da 2 o 3 giorni la situazione sembra essere migliorata in quanto sono anche in questi momenti in distribuzione ai medici circa 600 mila mascherine della Protezione civile.
Ma il presidente Anelli avverte: “sono una goccia nel mare, basteranno per 10 giorni e poi il problema si riproporrà“.
Non resta ora che attendere le varie evoluzioni.