Gli anni di pandemia e isolamento hanno tirato un duro colpo alla salute cerebrale.
L’Istituto Superiore di Sanità, ad esempio, ha portato alla luce quelle che sono state riconosciute, a tutti gli effetti, come le conseguenze psicologiche post pandemiche. In particolare, le donne sono state in particolar modo vittime della cosiddetta “Pandemia mentale”.
I risvolti, tuttavia, non si sono registrati solo a livello psichico e strettamente legato alla comparsa o all’acuirsi di disturbi preesistenti, ad andarci di mezzo sono state anche le funzioni più semplici che ogni giorno il nostro cervello è chiamato a ricoprire: funzioni esecutive, regolazione emotiva e cognizione sociale.
Alla luce di questo, la Scienza ci viene incontro proponendo una serie di attività e buone pratiche per riattivare le nostre capacità cognitive e, in alcuni casi, favorire la neurogenesi.
- Attenzione all’intestino
Strano ma vero, le ricerche condotte dagli scienziati negli ultimi anni hanno portato a credere che esista un legame strettissimo tra intestino e cervello. Mantenere sano l’uno, dunque, sembra essere la chiave per ringiovanire l’altro, e viceversa.
A sostegno di questa tesi è la produzione dell’ormone serotonina, che pare essere molto più prolifica all’interno dell’intestino (solo il 10% viene prodotto nel cervello).
La prima regola per mantenere attiva la mente, dunque, è seguire un’alimentazione corretta, preferibilmente a base prettamente vegetale, per favorire l’accumularsi di batteri intestinali “buoni”. La dieta, poi, dovrà essere variegata, ricca di grassi buoni (omega-3) e senza eccessi.
Parallelamente, è consigliabile andare a dormire prima delle 23.00, mantenere sotto controllo i livelli di stress e bere tanto.
- Fai movimento fisico
Si dice che svolgere attività fisica per più di 30 minuti al giorno aiuti il cervello con una maggiore ossigenazione. Muoversi è uno dei segreti non solo per evitare il declino cognitivo, ma anche per facilitare la neurogenesi, ossia la formazione di nuove cellule cerebrali. Non è necessario partecipare a una maratona o allenarsi per il Giro d’Italia, basta una camminata quotidiana a passo svelto per attivare il processo di mantenimento e/o ringiovanimento cerebrale.
Da scongiurare, invece, la sedentarietà, nemica assoluta dell’igiene mentale.
- Introduci nuove abitudini nella tua vita
I cambiamenti, spesso, possono spaventare. Tuttavia, inserire nuove abitudini all’interno della propria routine quotidiana o settimanale stimola le capacità di ragionamento e, dunque, le funzioni esecutive. La risposta all’invecchiamento del cervello risiede nell’abbandonare la propria comfort zone: imparare una nuova lingua, ballare seguendo una coreografica, praticare yoga o meditazione, sono tutti esempi di attività che impongono, a chi le svolge, una presenza mentale ragionata.
- Mantieni o riprendi le interazioni sociali
In un tempo in cui le distanze sociali sono state decisive per il declino cognitivo, mantenere o riprendere le interazioni è la chiave per risvegliare la cosiddetta cognizione sociale.
Condizioni fisiche come ipertensione, diabete o malattie cardiache potrebbero essere, secondo alcuni studi, correlati e favoriti dal senso di solitudine. Dopo esserci assicurati che la causa di tali malesseri non sia riscontrabile altrove, magari con il supporto di un’assicurazione sanitaria, coltivare le relazioni sociali è il passaggio necessario per riattivare alcuni neurotrasmettitori fondamentali e mantenere costantemente in attività le capacità critiche e di pensiero.
- Dormi di più
Che si sia giovani o più anziani, le ore di sonno medie di una persona non dovrebbero essere inferiori a 7 per notte.
Un ritmo circadiano scombussolato è considerato uno dei fattori di rischio per l’insorgenza della demenza senile. Non solo, dormire poco può gravare sull’alterazione della memoria e dell’attenzione, oltre che dell’umore.