L’Italia piange l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci uccisi in agguato in Congo.
Il fatto è accaduto stamane intorno alle ore 10:00, il convoglio italiano era formato da tre macchine del World Food Programm, all’interno in totale vi erano sette persone, all’improvviso è stato assalito e purtroppo hanno perso la vita tre persone.
L’agguato è avvenuto con con esattezza nei pressi della città di Kanyamahoro, nella parte orientale del Paese, vicino a Goma, un gruppo di sei artiglieri ha aperto il fuoco contro il convoglio nel tentativo di sequestrare l’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio.
Secondo fonti d’intelligence, il convoglio è stato dirottato all’interno della foresta, lì purtroppo se ne sono accorti che Attanasio, l’autista e il carabiniere Iacovacci erano già morti.
I ribelli appartenevano sicuramente alle Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda, che da anni terrorizzano i concittadini a scopo di lucro.
La zona nonostante fosse ritenuta ad alto rischio, i funzionari italiani viaggiavano su macchine non blindate, l’autorizzazione al viaggio sarebbe arrivata proprio dal governo locale.
Ciò che pare più strano, è che la Polizia congolese non sapesse nulla dell’arrivo del convoglio italiano questo è quanto riferisce il generale Abba Va.
Subito dopo la tragica notizia, la Procura di Roma ha aperto un’indagine,
Le accuse rivolte ai sei artiglieri sono sequestro di persona con finalità di terrorismo, i magistrati hanno delegato le indagini ai carabinieri del Ros, che domani mattina arriveranno a Kinshasa, capitale del Paese per poi recarsi sul luogo del delitto.
La Repubblica Italiana ha subito espresso cordoglio e vicinanza alle famiglie dei due servitori dello stato morti per un vile attacco terroristico.
Anche Mattarella, il neo Premier Mario Draghi e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, hanno espresso vicinanza alle due famiglie.
Nessuna novità su quando le salme rientreranno in Italia