Notizia sconvolgente ha colpito la comunità di Como, in particolare quella straniere: Don Roberto Malgesini è stato accoltellato mortalmente da un senzatetto che lui stesso assisteva.
Il parroco era conosciuto praticamente da tutti come il “Don degli Ultimi” in quanto aveva dedicato tutta la sua carriera ecclesiastica alla cura e ad aiutare i senzatetto, italiani o stranieri che siano.
Proprio uno di questi ultimi, un tunisino con problemi psichici, è stato l’autore dell’omicidio.
L’uomo, circa dopo un’ora dall’accoltellamento, si è costituito presso i Carabinieri locali, dichiarando di aver compiuto l’atto durante una crisi psichica e durante la quale non ha purtroppo risposto di sé.
Appresa la notizia, decine e decine di membri della comunità straniera comasca si sono riuniti sul luogo dell’accaduto con le lacrime agli occhi.
Gabriel Nastase, romeno di 36 anni, ha raccontato: “Per me era più di un padre. Quando sono arrivato dalla Romania, solo, senza casa e senza lavoro, è stato lui il primo ed il solo ad aiutarmi. Poi ho trovato un’occupazione ma con Don Roberto sono sempre rimasto in contatto, se avevo bisogno di medicine, di essere accompagnato per una visita medica o altro chiamavo lui. Non meritava di morire così, spero ci sia giustizia”
Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, il parroco stava iniziando il suo giro di distribuzione delle prime colazioni mattutine.
La sua Panda grigia che utilizzava per raggiungere tutti i bisognosi è ancora davanti alla canonica, carica di cibo pronto per essere distribuito.
Il sacerdote ha però trovato proprio in quel posto l’omicida ad aspettarlo: era una persona che don Roberto conosceva bene, ovvero un senza tetto di 53 anni con vari decreti di espulsione dal 2015 al quale forniva assistenza e con il quale sembra che fosse anche in buoni rapporti.