Il Corona Virus nella prima ondata ha messo in ginocchio quasi tutte le regioni del nostro territorio, abbiamo visto grandi città e realtà ospedaliere messe allo stremo come nella città di Milano, Bergamo, Torino e centinaia di bare uscire dagli ospedali.
In una bufera davvero di notevoli dimensioni, una delle regioni del sud Italia seppe affrontare in maniera diligente questa disavventura, stiamo parlando della Campania e del suo presidente Vincenzo De Luca.
Questa seconda ondata purtroppo ha capovolto la situazione e anche in Campania abbiamo assistito a scene di caos in particolare sulla questione dei posti letti negli ospedali e nelle terapie intensive.

I posti letto nelle terapie intensive risultano essere ancora oggi uno degli indicatori più importanti per la decisione da parte del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità sulle restrizioni da adottare e proprio il dato relativo all’occupazione di questi ha fatto si che sulla Campania iniziassero a piovere pesanti critiche.
Il governo Conte non fidandosi dei dati inviati dalla Campania inviò nei primi giorni di ottobre dei commissari per valutare la realtà, notizia però smentita più volte dal governatore De Luca, che definì questa situazione una “cialtronata”.
Al 13 ottobre i posti disponibili in terapia intensiva risultavano essere 427, nel giro di pochi giorni questo numero aumentò senza un reale perchè.

E’ ben specificare che i posti di terapia intensiva possono cambiare da un giorno all’altro, possono arrivare attrezzature nuove, nuovo personale e soprattutto includono i posti “attivabili”, cioè quelli che in caso di pesante affanno degli ospedali possono essere messi al servizio, ma momentaneamente chiusi.
Situazione particolarissima da cui ancora oggi non riesce e venir fuori la verità nonostante nelle dirette facebook e sui bollettini giornalieri emanati dalla task force della Regione Campania i numeri sembrano essere chiari e tondi e anche questa volta danno regione a De Luca