L’arrivo del Coronavirus ha fatto conoscere un pò a tutta la popolazione questo importante dispositivo medico, chiamato pulsossimetro da dito.
Visto che il Covid-19 colpisce principalmente l’apparato respiratorio, i primi segni di malattia sono riscontrabili proprio attraverso l’utilizzo di questo dispositivo, che serve proprio a misurare la quantità di ossigeno legata all’emoglobina che circola all’interno del nostro organismo, in parole povere, valutiamo quella che è la Saturazione.
In pazienti senza patologie, la saturazione si aggira intorno al 94% , con valori ottimali che arrivano addirittura al 99%.
Nelle persone con Coronavirus, questa tende a scendere, toccando poi livelli bassi che non risultano compatibili con la vita.
Il pulsossimetro permette una misura non invasiva della saturazione periferica (SpO2) e si basa sul concetto di spettrofotometria.
La sonda presenta due diodi fotoemittenti su un braccio della pinza ed un rilevatore sul braccio opposto.
Sfruttando il diverso assorbimento di luce dell’emoglobina legata all’ossigeno e di quella non legata, misurando e analizzando la differenza fra la quantità di radiazione luminosa emessa dai diodi e quella finale rilevata dal rilevatore, l’unità di calcolo è in grado di elaborare e infine fornire il dato sulla saturazione di ossigeno, che comparirà sul monitor.
Al fine di monitorare lo stato di salute dell’apparato respiratorio, bisogna non commettere errori nell’uso.
Bisogna che il paziente riscaldi il dito della mano, altrimenti i risultati potrebbero essere falsi dato la temperatura bassa della mano.
E’ importante rimuovere lo smalto dalle unghie, potrebbe dare falsi dati o addirittura non riuscire a fare nessuna misurazione.
Non togliere subito il pulsossimetro, aspettare che i risultati sul monitor si stabilizzino.
Misurare la saturazione su diverse dita della mano, per fare una media precisa dei dati che sono venuti fuori.
Il dispositivo non deve assolutamente sostituire i consigli del medico, con valori al di sotto del 94% è opprtuno informarlo senza impaurirsi troppo.