Come capire se manca gas nel condizionatore di casa?

Come capire se manca gas nel condizionatore di casa?Capire se manca gas nel condizionatore di casa non è difficile se conosci quali sono i segnali che dovrebbero spingerti a intervenire subito. Non è una questione solo di efficienza energetica, anche se molto importante, ma riguarda anche il tuo benessere e comfort. Tranquillo, sappiamo che soprattutto in una giornata afosa e spossante hai bisogno del tuo amico condizionatore e che non vedi l’ora di risolvere il problema. Effettivamente, se hai notato che l’apparecchio inizia a non raffreddare come dovrebbe potrebbe essere un problema di gas refrigerante. 

Ora ti spiegheremo sia i segnali che i passaggi chiave per capire se il tuo condizionatore effettivamente ha bisogno di una ricarica di gas.

Come capire se manca gas nel condizionatore?

Come accennavamo prima, capire se il condizionatore di casa sta funzionando correttamente è il primo passo per diagnosticare una possibile mancanza di gas. Ecco le prime quattro cose che devi controllare.

La pulizia dei filtri

Non è un mistero anche se per molti sembra lo sia, ma i filtri del condizionatore devono essere puliti con regolarità, il ché non significa una volta ogni 10 anni. I filtri sporchi possono ridurre l’efficienza dell’unità, causando una diminuzione del raffreddamento percepito. 

Quindi, se hai notato che il tuo condizionatore non raffredda come dovrebbe, apri il condizionatore e pulisci i filtri. Servono solo pochi minuti per farlo!

Controlla che il vaporizzatore e condensatore siano efficienti

Il vaporizzatore e il condensatore sono componenti cruciali del sistema di raffreddamento quindi, se uno di questi componenti non funziona correttamente, il condizionatore non riuscirà a raffreddare l’aria adeguatamente. 

Dai un’occhiata per verificare la presenza di sporco, detriti o danni visibili, questo può aiutarti a identificare problemi potenziali. Assicurati che entrambi i componenti siano puliti e funzionanti.

Lamelle e ventole efficienti

Le lamelle e le ventole del condizionatore devono essere in buone condizioni per garantire un corretto flusso d’aria e scambio termico. Infatti, se le lamelle sono piegate o sporche possono ostacolare il flusso d’aria, mentre le ventole difettose possono ridurre la capacità del condizionatore di raffreddare l’ambiente. 

Controlla e, se necessario, pulisci o ripara questi componenti per assicurarti che funzionino correttamente.

Temperatura dell’aria in uscita

Un altro segnale inconfondibile che può indicare la mancanza di gas è la temperatura dell’aria in uscita. Se l’aria che esce dal condizionatore non è abbastanza fredda, allora potrebbe esserci una carenza di gas refrigerante. 

Per aiutarti, puoi utilizzare un termometro per misurare qual è la temperatura dell’aria in uscita. Se è significativamente più alta del normale, è probabile che il livello di gas sia insufficiente.

Cosa succede se manca gas nel condizionatore?

La mancanza di gas nel condizionatore può avere diverse conseguenze, tutte con un impatto negativo sull’efficienza e sulla durata dell’impianto:

  • Riduzione della capacità di raffreddamento: La prima cosa che noterai sarà una diminuzione delle prestazioni del condizionatore. L’aria non sarà più così fresca, il che renderà difficile mantenere una temperatura confortevole in casa;
  • Aumento del consumo energetico: Un condizionatore che lavora senza una quantità sufficiente di gas tende a consumare più energia, poiché deve lavorare più duramente per cercare di raggiungere la temperatura impostata;
  • Surriscaldamento del compressore: Il compressore può surriscaldarsi e subire danni permanenti se il livello di gas è troppo basso. Sai cosa significa? In breve tempo potresti ritrovarti a sostenere delle spese per ripararlo o a sostituire addirittura il condizionatore; 
  • Formazione di ghiaccio: Paradossalmente, una mancanza di gas può causare la formazione di ghiaccio sul vaporizzatore, poiché la pressione diminuita del gas porta a temperature molto basse in certe parti dell’unità.

Monitoraggio e manutenzione dell’impianto

La manutenzione regolare del condizionatore è essenziale per evitare problemi legati alla mancanza di gas e per garantire un funzionamento efficiente e duraturo.

Quanto dura il gas in un condizionatore?

Il gas refrigerante in un condizionatore è progettato per durare molti anni, ma diversi fattori possono influenzare la sua durata:

  • Installazione corretta: Una corretta installazione dell’impianto riduce il rischio di perdite di gas. In sostanza, se il tuo condizionatore è stato installato in modo professionale, il gas dovrebbe durare per tutta la vita utile dell’unità;
  • Manutenzione regolare: Effettuare controlli e manutenzioni periodiche ti aiuta a identificare e riparare eventuali perdite di gas prima che diventino problemi gravi. Non trascurare questo aspetto!
  • Utilizzo dell’Impianto: L’uso intensivo del condizionatore può causare una maggiore usura dei componenti, aumentando il rischio di perdite di gas nel tempo.

In sintesi, dovrai mantenere il condizionatore in buone condizioni e monitorare regolarmente i segnali di inefficienza per garantirti che il gas refrigerante duri il più a lungo possibile.

Per mantenere il tuo condizionatore in perfetta efficienza e assicurarti che il livello di gas sia sempre ottimale, affidati a professionisti del settore per una manutenzione periodica. Con una cura adeguata, il tuo condizionatore continuerà a garantirti freschezza e comfort per molti anni.

E se invece è arrivato il momento di cambiare condizionatore? Ecco alcuni consigli per sceglierlo al meglio.

Consigli per la scelta di un condizionatore nuovo

Il climatizzatore è uno strumento essenziale per rinfrescare un’abitazione, poiché consente di creare un ambiente confortevole, anche in caso di temperature esterne particolarmente elevate o, al contrario, piuttosto rigide. Inoltre, questo dispositivo è in grado di migliorare la qualità dell’aria, eliminando i cattivi odori, la polvere e i batteri grazie agli appositi filtri di cui sono dotati. Trovare il climatizzatore giusto per il proprio ambiente non è semplice, poiché ci sono molteplici offerte condizionatori tra cui scegliere. Ad ogni modo, per individuare quello adatto, è fondamentale considerare l’ambiente da rinfrescare, sia le dimensioni dello stesso che le sue caratteristiche.

Condizionatore monosplit o multisplit?

I condizionatori mono split, come quelli Samsung, sono formati da un’unità esterna collegata a una sola unità interna. Essi sono facili da installare, e in questo caso l’unità esterna può essere posizionata vicino all’unità interna. Inoltre, i consumi in genere sono più contenuti rispetto ad altre soluzioni.  Al contrario, i condizionatori multisplit sono formati da una sola unità esterna collegata a due o più unità interne. I modelli più diffusi sono quelli dual split, ma esistono anche modelli con più split, utilizzati principalmente nei negozi, nei locali e nelle abitazioni di grandi dimensioni.  Il vantaggio principale è costituito dalla facilità di manutenzione: un solo sistema è più facile da preservare nel tempo rispetto a diversi sistemi monosplit. Inoltre, se il sistema è dotato di tecnologia inverter, la gestione della potenza nei singoli ambienti è più efficiente.

La potenza

Un’altra caratteristica da considerare per la scelta del climatizzatore è la potenza, espressa in BTU. In genere, per un appartamento di 50 metri quadri basta una potenza di 12.000 BTU, per un’area di 120 metri quadri ne servono 32.000, ecc. Tuttavia, non bisogna tenere conto solo del volume della stanza, ma anche di altri fattori. Ad esempio, è necessario considerare l’esposizione al sole delle stanze; il livello di isolamento termico dell’edificio; la presenza di superfici vetrate; la qualità degli infissi nell’abitazione; la presenza di vani aperti, ambienti open space, ecc. Inoltre, è fondamentale valutare le esigenze delle persone che abitano l’appartamento, specialmente se ci sono soggetti con problemi respiratori oppure anziani. In più, bisogna precisare che climatizzatori più potenti hanno costi più elevati.

Risparmio energetico

Prima di acquistare un condizionatore, è fondamentale valutare l’impatto sulla bolletta energetica. Infatti, questo elettrodomestico rientra tra quelli che consumano di più. Dal 2019, è stato introdotto un sistema di classificazione basato su 7 classi energetiche, da A (che rappresenta la massima efficienza energetica) a G. In un’etichetta energetica vanno considerati anche due indicatori, indicati con gli acronimi SEER e SCOP.  Il primo termine indica il seasonal energy efficiency ratio, ovvero il rapporto di efficienza energetica stagionale, che permette di confrontare l’effetto raffrescante in rapporto alla quantità di energia consumata. Più alto è questo valore, maggiore è l’efficienza energetica dell’elettrodomestico. Lo SCOP, invece, è il seasonal coefficient of performance, ovvero il coefficiente complessivo di efficienza dell’unità del climatizzatore per una stagione intera di riscaldamento.

Rumorosità

Infine, quando si sceglie un climatizzatore, è bene considerare anche il livello di rumorosità, specialmente se si ha intenzione di installare l’elettrodomestico in camera da letto oppure si rischia di disturbare i vicini. Il livello di rumore emesso dal climatizzatore viene misurato in decibel: più i decibel aumentano, più rumore emette il climatizzatore. In genere, i modelli di condizionatore più diffusi sul mercato si aggirano su valori attorno ai 40/45 dB, ed hanno un livello di rumorosità sopportabile. Invece, i modelli che emettono più di 65 dB possono risultare fastidiosi, specialmente all’esterno. Ad ogni modo, in commercio è possibile trovare anche dei modelli più silenziosi, con emissioni di rumore inferiore ai 30 decibel, oppure dotati di modalità silenziosa da impostare durante le ore serali.

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