Dopo mesi di finti lanci, di polemiche e di notizie che non hanno mai avuto un seguito, oggi, 25 maggio, la prima parte del codice che andrà a comporre la famosa App Immuni, è stata pubblicata.
Ricordiamo che l’App Immuni sarà l’unica applicazione ufficiale e legalizzata dal Governo volta al tracciamento di persone contagiate o di altre che sono state a contatto con contagiati di Covid-19.
Secondo gli esperti che hanno potuto analizzare il codice e la documentazione pubblicati su GitHub, non ci sarebbero grosse sorprese anzi, tutto è come ci si aspettava.
Come promesso quindi, il sistema prevederà soltanto un meccanismo di notifica della potenziale esposizione al Coronavirus.
Immuni quindi si appoggerà all’interfaccia di programmazione (le famose API) decentralizzata realizzata di comune accordo da Apple e Google e sarà disponibile sia su iPhone che su tutti gli smartphone Android.
Le notifiche di eventuale pericolo, verranno trasmesse grazie all’incrocio sistematico tra i segnali Bluetooth degli smartphone con l’App installata.
Come assicurato anche dal garante della Privacy e come voluto sia da Google che da Apple, l’App non potrà e non dovrà in alcun modo raccogliere dati che possano identificare i soggetti coinvolti.
Quindi, si proverà ad avere il massimo della sicurezza rispettando al 100% la privacy dell’individuo.
Inoltre, l’accoppiamento tra identificativi dei vari smartphone di persone che sono entrate in contatto avverrà solo ed esclusivamente in locale, ovvero sul dispositivo di ogni utente.
Quindi sui server centrali, gestiti nel nostro Paese da Sogei, passeranno solamente i dati che saranno necessari ad aggiornare le tabelle con tutti gli ID ovviamente anonimi dei positivi.
Tutte le comunicazioni tra i nostri dispositivi e il server centrale dell’App saranno in ogni caso criptate e tutti i dati raccolti, anche se anonimi, dovranno essere eliminati entro e non oltre la fine del 2020.