Come spesso succede, un’epidemia di questa portata porta con sè anche danni collaterali e morti non dovute in maniera diretta al contagio da Covid-19.
Infatti, analizzando quello che è successo qualche giorno fa in un normale appartamento della periferia di Milano, si può ben capire che la causa del gesto folle di cui andremo a parlare, è lo stesso Coronavirus.
Ma cosa è successo?
In pratica, un uomo di 48 anni, ha accoltellato alla gola sua moglie, davanti ai figli che hanno tentato invano di fermarlo. Subito sono scattate le indagini dei Carabinieri locali.
Dopo i primi sopralluoghi, i Carabinieri hanno constato come prima cosa che l’uomo omicida era risultato positivo al Covid-19 quasi un mese prima e che quindi era confinato in casa insieme alla sua famiglia, ovviamente anch’essi in isolamento preventivo.
In poche parole, le mura di casa erano quindi diventate una vera e propria gabbia che hanno fatto perdere la testa all’uomo, che però evidentemente aveva già problemi di violenza.
Infatti, l’uomo aveva già precedenti penali, dovuti a risse e spaccio di droga.
Ora agli inquirenti, non resta che capire il motivo di questo folle gesto, compiuto come detto davanti ai loro figli che non sono riusciti però a fermarlo.
La donna è stata colpita da due coltellate, una alla gola e una alla carotide ed è morta praticamente sul colpo. Inutile infatti l’intervento dei soccorsi medici, che appena arrivati nella casa hanno constato la morte della donna.
I motivi della lite sono ancora ignoti, ma i figli hanno spiegato che la quarantena aveva reso l’uomo particolarmente irascibile, come se fosse un carcerato in gabbia.
Quindi forse qualche parola fuori posto, ha scatenato la furia dell’uomo.
Sempre più importanti quindi i supporti psicologici a tutte quelle persone costrette a stare chiuse in case per mesi e mesi.